Elisa a San Siro: il primo concerto a impatto ambientale ridotto segna una svolta per la musica live
Il 18 giugno Elisa sarà protagonista del primo concerto a ridotto impatto ambientale a San Siro. Un evento che unisce musica e sostenibilità, con azioni concrete per ridurre le emissioni e lasciare un’eredità verde alla città. Un modello innovativo per il futuro degli eventi live.
Il 18 giugno 2025 segnerà un momento storico per la musica italiana: Elisa sarà la protagonista del primo concerto a ridotto impatto ambientale mai realizzato a San Siro. Un evento che non sarà soltanto un'esperienza musicale, ma anche un vero e proprio manifesto di sostenibilità e responsabilità sociale.
Grazie all’uso di biocombustibile HVO di seconda generazione, alla raccolta differenziata potenziata e a una rete di partner pubblici e privati, il concerto punta a ridurre del 70% le emissioni di CO₂ rispetto a uno spettacolo tradizionale.
Musica e sostenibilità: una nuova alleanza
“Un evento con 50.000 persone può generare oltre 500 tonnellate di CO₂ – ha dichiarato Elisa –. Azzerare completamente le emissioni oggi non è ancora possibile, ma possiamo e dobbiamo intervenire per ridurle in modo concreto e misurabile.” La cantante triestina si fa così portavoce di un cambiamento che coinvolge l’intero settore musicale, proponendo un nuovo modello di concerto, più consapevole e responsabile.
Il progetto si fonda su un protocollo ESG (Environmental, Social, Governance) applicato agli eventi dal vivo, sviluppato da Music Innovation Hub dal 2022. Tra i risultati già ottenuti: riduzione della logistica grazie a fornitori locali, energia da fonti rinnovabili, formazione dei promoter, coinvolgimento attivo del pubblico e oltre 2.300 alberi piantati in collaborazione con Legambiente.
Plantasia: un'eredità verde per Milano
Il concerto del 18 giugno lascerà anche un segno concreto sul territorio: nascerà Plantasia – Parco Sonoro, un’area verde di 40.000 mq che sorgerà da un’ex cava contaminata a pochi chilometri dallo stadio. Attraverso un fondo solidale gestito dalla Fondazione di Comunità Milano, l’area sarà riqualificata con tecniche di fito-bonifica e diventerà un parco urbano immersivo, dove natura e musica si incontrano.
Il progetto prende il nome dall’album “Mother Earth’s Plantasia” di Mort Garson, composto per essere ascoltato dalle piante. Un omaggio alla resilienza della natura e al suo potere rigenerativo, ma anche un invito a un’alleanza tra arte, ambiente e comunità.
Un modello per il futuro
Il concerto di Elisa a San Siro non è solo un evento, ma l’inizio di un percorso. Come sottolinea Andrea Rapaccini, presidente di Music Innovation Hub, “sulla transizione sostenibile non ci deve essere competizione: pubblico, privato, artisti e istituzioni devono andare tutti nella stessa direzione.”
Il messaggio è chiaro: anche l’industria dell’intrattenimento può – e deve – fare la sua parte nella lotta alla crisi climatica. Elisa, con il suo impegno, dimostra che è possibile coniugare emozione, spettacolo e rispetto per il pianeta.
Conclusioni
Il concerto di Elisa a San Siro rappresenta molto più di una semplice performance dal vivo: è un simbolo di cambiamento e un esempio concreto di come anche l'intrattenimento possa evolversi in chiave sostenibile. L’arte può essere un potente veicolo per ispirare comportamenti responsabili e promuovere un futuro più equo e attento all’ambiente. Se da un lato è vero che un singolo evento non può risolvere la crisi climatica, dall’altro può generare consapevolezza, innescare buone pratiche e motivare un’intera industria a fare meglio. Il 18 giugno non sarà solo una festa per i fan di Elisa, ma anche un passo avanti per la cultura della sostenibilità in Italia.